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Sicurezza privata: quando è il cittadino a tutelarsi

La sicurezza privata è sempre stato un argomento fondamentale nel corso degli scorsi decenni e oggigiorno è ancora molto importante.

Come possiamo quindi tutelarci in casa nostra? Quali sono gli strumenti che ci consentono di dormire sonni più tranquilli? Convengono oppure no?

In questo articolo proveremo a sviscerare punto per punto le domande poste sopra.

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Sommario

Sicurezza privata: introduzione e definizioni

Cos’ è la sicurezza privata?

La sicurezza privata è la capacità di potersi tutelare all’interno della propria abitazione o del proprio terreno, registrando, fotografando e utilizzando degli strumenti per poter:

1. mettere in fuga i possibili intrusi 2. raccogliere eventuali prove per incastrare i malviventi 3. dissuadere eventuali azioni “illegali” da parte di terzi.

In particolare in questo articolo ci soffermeremo sui sistemi di videosorveglianza e antintrusione/allarme, in modo tale da circoscrivere l’ambito.

Sicurezza privata: chicche di storia

Per trattare l’argomento della sicurezza privata, ovvero principalmente la protezione della casa o dei patrimoni di proprietà dell’interessato, partiremo da qualche chicca storica necessaria per avere un’infarinatura globale (in questo paragrafo tralasceremo la storia dei sistemi più antichi come il filo spinato, il cane da guardia ecc…) :

Sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso

La storia dei sistemi CCTV, alla base della protezione casalinga, ha origine nel 1942 quando l’ingegnere tedesco Bruch fece i primi esperimenti in merito. Questi dispositivi inizialmente erano predisposti per il monitoraggio di sofisticati missili v-2 utilizzati nella seconda guerra mondiale. Nel 1972 la Philips lancia sul mercato il primo sistema di videoregistrazione domestica, anche se oneroso in termini economici. Negli anni 2000 inizia l’era della videosorveglianza con trasmissione e storage di dati digitali e perciò la sua capillare diffusione in tutto il mondo.

Sistemi antintrusione/antifurto

La storia dei sistemi di antifurto inizia già nel lontano 1853 con il brevetto di un piccolo circuito che era in grado di attivare il suono di una campana. Si trattava di un sistema montato in parallelo alle porte che veniva stimolato quando chiuso. Negli anni successivi si poterono sfruttare anche le linee telefoniche e incominciarono ad essere utilizzati tali circuiti nei sistemi di emergenza del pronto intervento (servizi medici, polizia, vigili del fuoco). Nel 21esimo secolo arrivò la svolta con i sistemi wireless e di conseguenza senza l’utilizzo di fili da far passare internamente ai muri.

Sicurezza privata: regolamentazione generale dei sistemi di videosorveglianza

Presupponendo che sia strettamente necessario, prima di svolgere eventuali installazioni o azioni non corrette o non conformi con la regolamentazione nazionale, è necessario consultarsi con un avvocato competente in materia che possa darvi le giuste indicazioni. Di seguito proveremo ad informare i lettori sulle leggi in vigore.

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Innanzitutto l’installazione di sistemi di videosorveglianza o rilevazione di immagini deve rispettare la disciplina in ambito di protezione dei dati personali e di altre legislazioni dell’ordinamento applicabili: ad esempio, le norme dell’ordinamento civile in materia di interferenze nella vita privata, o in materia di controllo a distanza. In particolare, l’attività di videosorveglianza va effettuata rispettando il principio di minimizzazione dei dati delle varie fasi del trattamento.

ulteriori informazioni

I dati devono essere consoni e non eccedenti rispetto alle finalità. Il Comitato europeo ha implementato nuove linee guida il 3/2019 su questa tipologia di trattamento dei dati in merito alla regolamentazione. Non è prevista un’autorizzazione da parte del Garante della privacy per installare un sistema di telecamere. Questo è possibile in base al principio di responsabilizzazione, ovvero il titolare del trattamento diventa l’azienda, un professionista, un condominio ecc…

E’ assolutamente necessario informare tutte le persone che transitano nelle aree videosorvegliate (ex articolo 13 del regolamento) della presenza di telecamere, anche apponendo un semplice cartello (modello standard quello realizzato dall’EDPB). Il cartello conterrà le indicazioni del titolare del trattamento e della finalità.

Le immagini o i video devono essere salvati SOLO il tempo necessario per le finalità per cui sono state acquisite.

I sistemi di videosorveglianza possono essere installati anche da persone fisiche per scopi personali. E’ fondamentale però, prima di procedere, verificare attentamente che le riprese siano limitate alla sola proprietà e spazio di propria ed esclusiva pertinenza.

E’ altresì consentito l’utilizzo di telecamere di sorveglianza casalinghe. In questo caso eventuali baby sitter, colf o altre persone dovranno essere debitamente informate dell’utilizzo di tali strumenti.

E’ fondamentale non pubblicare i dati raccolti a meno di portarli alle autorità competenti a seguito di furto o tentato furto.

Sicurezza privata: regolamentazione generale dei sistemi antintrusione

E’ fondamentale, prima di addentrarci nelle normative a riguardo, specificare che un buon impianto antrintrusione dovrebbe essere necessariamente progettato ad hoc per ogni tipologia di appartamento o struttura nella quale installarlo.

E’ buona norma in primis fare un’attenta analisi del rischio e ipotizzare un grado di rischio da 1 a 4, dove 1 è ipotizzabile come considerevolmente basso mentre 4 è massimo.

Le apparecchiature antintrusione e di allarme sono regolate dalla norma CEI 79-03e dalla normativa europea EN 50131-1.

Ecco la classificazione secondo la normativa CEI delle classi di rischioLivelloRischio
·       bassa conoscenza; limitata gamma di attrezzi facilmente reperibili1BASSO
·       conoscenza limitata; gamma generica di utensili e strumenti portatili2MEDIO
BASSO
·       pratica I&HAS; gamma completa di strumenti e apparati elettronici3MEDIO
ALTO
·       capacità e risorse per pianificare in dettaglio; gamma completa di attrezzature, compresi mezzi di sostituzione componenti I&HAS4ALTO
Ulteriori dettagli della normativa in vigore

In aggiunta all’illustrazione sopra presentata vengono riprese nella normativa anche le aree da proteggere, a titolo esemplificativo:

  • Unità abitative non isolate come appartamenti, case, ospedali, scuole, uffici, banche ecc…
  • Unità abitative isolate come Ville, musei, uffici ecc…
  • Cassaforti
  • Caveau
  • Insediamenti industriali

Infine la norma descrive un metodo oggettivo di valutazione delle prestazioni dell’impianto, suddividendolo in 3 tipologie di dispositivi: rilevatori, apparati essenziali o opzionali, dispositivi di allarme.

E’ di vitale importanza anche che venga rilasciata una dichiarazione di conformità.

Sicurezza privata: quali strumenti convengono e quali no

Come già anticipato prima ci siamo soffermati su due sistemi di protezione, che sono anche i principali per poterci tutelare in maniera sicura e incastrare i malviventi: il sistema di videosorveglianza e il sistema di allarme o antintrusione. Vediamo ora una tabella comparativa con i pro :

sicurezza privata: sistemi di videosorveglianza
  1. Riprendono immagini nitide consentendo l’identificazione dei ladri
  2. Costo a partire da 200 euro per prodotti entry-level
  3. Buon sistema di deterrenza
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sistemi antintrusione / di allarme
  • Avvertono subito, anche da remoto, in caso di intrusione in casa
  • Costo a partire dai 300 fino ai 4000 euro
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Sicurezza privata: le conclusioni

In conclusione possiamo affermare che, per chi avesse un a buona disponibilità economica la soluzione migliore sarebbe acquistare un prodotto medio di gamma sia per la videosorveglianza sia per l’antintrusione, in modo tale da integrare i due sistemi e crearne uno più efficiente, dinamico e funzionale.

Ricordiamo che i consigli del post sono a scopo puramente informativo e non sostituiscono in alcun modo i manuali e le consulenze ufficiali di esperti nel settore.

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