Introduzione
Ormai da migliaia di anni l’essere umano si interroga su cosa possa migliorare la sua vita quotidiana in termini di benessere e comodità. Dal primo telefonino agli smartphone di oggi, dal primo pc ai supercomputer odierni, la tecnologia ha fatto enormi passi da gigante negli ultimi 60 anni. Una delle ultime scoperte per poter incrementare ancor di più il benessere del cittadino è la domotica. In questo articolo andremo a sviscerare ogni angolo di questa materia per fare in modo di renderla accessibile e comprensibile anche ai più neofiti.
tecnologia e domotica: pillole di storia
La storia concorda con la nascita della domotica nel 1975, data emblematica per la nascita del protocollo o standard X10. Tale sistema nato in Scozia, tramite segnali radio, consentiva la comunicazione con apparecchiature elettroniche . Dopo numerosi esperimenti scoprirono che molti dei segnali mandati andavano persi o venivano inviati a dispositivi di altri edifici.
Nacque perciò nel 2005 un sistema wireless-cablaggio elettrico tale per cui questo problema si potesse risolvere. Questi nuovi protocolli (come Zigbee) erano stati creati ad hoc per questa funzione e hanno portato alla formazione della Smart Home.
Successivamente, intorno al 2011, Nest creò i primi termostati intelligenti, capaci di percepire la temperatura da un sensore posizionato in casa senza necessità di cavi e regolare tale temperatura come concordato con le impostazioni.
Tutt’oggi questo ambito è in continua evoluzione, a tal punto che sono stati coniati termini innovativi e ambiti separati come casa intelligente, smart home, dispositivi Iot 4.0 ecc…
tecnologia: definizione di “domotica”
Cosa si intende per “domotica”?
Per domotica si intende la scienza che ha come obiettivo il miglioramento della vita negli ambienti casalinghi, coniugando numerose discipline per raggiungere questo scopo: ambiti gestionali, architettura, elettrotecnica, automazione, ecc…
Campi di applicazione e funzionamento
Numerosi sono i campi di applicazione di questa materia, in primis siamo a sottolineare l’aumento considerevole delle tecnologie presenti nelle case di ultima generazione, come l’accensione delle lampadine, le telecamere di sicurezza , i sensori di temperatura per regolare l’eventuale spreco di energia o l’avvio di stufe a pellet ad un orario prefissato.
Se uno ne avesse la possibilità potrebbe completamente domotizzare casa propria, risparmiando in fatica e automatizzando tutte le operazioni che risultano faticose e ripetitive. Sono presenti anche sensori per rilevazione di eventuali fumi o incendi, che pre-allertano il proprietario tramite un semplice messaggio
Ma come funziona tutto ciò applicato alla realtà?
Innanzitutto il pilastro fondamentale per il funzionamento in casa nostra è la predisposizione degli impianti a tale scopo. Cosa significa? Significa che se state comprando casa la progettazione e realizzazione di vani tecnici, quadri elettrici e canalizzazioni deve essere fatta ad hoc, onde evitare successive modifiche onerose o poco eleganti all’impianto elettrico. Successivamente a questa valutazione bisogna considerare anche che tipologia di impianto si vuole. In parole povere?
Realizzare tale sistema comporta un dilemma fondamentale. Utilizzare componenti decentralizzati in modo tale da renderli indipendenti in caso di guasto oppure usare un sistema unico centralizzato? Nel corso degli anni è stata valutata anche una terza opzione, quella di un sistema misto, capace di avere pochi componenti chiave distribuiti.
Ultimamente il sistema misto a intelligenza distribuita è quello diffuso e più in voga, mentre per i sistemi complessi ancora è in atto un’attenta valutazione.
Differenza tra domotica e smart home
Esiste una differenza importante tra la parola domotica e la parola smart home, anche se entrambi i concetti riguardano l’ambiente casalingo. La prima parola viene definita come una soluzione che prevede un cablaggio e una forte integrazione tra i dispositivi, la seconda prevede soluzioni wireless differenti. Per essere precisi un’abitazione domotica lo sarà anche dal punto di vista strutturale, perciò avrà maggiori meccanismi automatici senza necessità dell’input utente e gli impianti devono essere predisposti ad hoc (con intervento sull’impianto elettrico).
Il costo di un impianto domotico
In questo paragrafo tratteremo l’argomento più spinoso di tutti: il costo di un impianto domotico in un’abitazione.
Argomento spinoso in quanto definire un costo preciso senza sapere metratura ed esigenze risulta alquanto complicato. Nonostante questo impedimento, abbiamo comunque deciso di fare chiarezza sull’argomento.
Innanzitutto andiamo a definire quali campi coinvolgerà un impianto domotico di casa:
Dopo aver individuato le modifiche da apportare bisognerà valutare attentamente se acquistare un impianto domotico di base (adatto per la maggior parte dei clienti) oppure su di uno completo (con particolari modifiche da fare).
Le differenze principali tra i due saranno di fatto il prezzo, la qualità dei prodotti montati e le funzionalità. Il costo per un impianto base in un appartamento di 120 metri quadri oscilla tra i 5000 e i 13000 euro. L’unico modo per poter ammortizzare tale investimento sarebbe farlo rientrare nell’ installazione di un impianto elettrico e usufruire del 90% di detrazioni fiscali.
Il costo per un impianto completo invece si aggirerà intorno ai 17000 euro come prezzo di partenza.
Esiste anche un’altra soluzione, ovvero modificare un impianto esistente. Di seguito presentiamo il costo per metratura: